XXVII^
 2019
 XXVIII^

2020
 Stagione 2019/20 - XXVIII^ Edizione

Lettera-petizione per salvare il TOTOCALCIO da modifiche improprie,
proposta da Nevio Copparoni
Ecco il testo:
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Chi le scrive è un appassionato giocatore del Totocalcio che nell'occasione rappresenta anche tantissimi altri nostalgici amanti di tale gioco.

Sono venuto a conoscenza che nella Legge di Bilancio del 2019 è stato inserito  un emendamento che vuole modificare profondamente tale gioco, se non addirittura eliminarlo del tutto, per dare spazio ad altre tipologie di gioco, allo scopo di incrementare le entrate dello Stato per aiutare le istituzioni che governano il mondo del calcio; l’emendamento a tale Legge, che Lei oggi si trova ad ereditare,   voluto da Giancarlo GIORGETTI ’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo Sport nel precedente governo giallo-verde,  al momento  sta  mettendo  a rischio la sopravvivenza del Totocalcio stesso.

Sul buon esito dell'operazione nutro forti dubbi.

Premetto che potrà sembrare inopportuno affrontare questo argomento in un delicato momento come quello che stiamo vivendo, a causa della pandemia arrecata dal Coronavirus; argomento che potrà essere banale per alcuni , mentre potrà essere interessante per altri, in particolar modo per i pensionati che lo vedono come un sano passatempo, per coloro che vi intravedono la possibilità di togliersi qualche soddisfazione che i pochi guadagni da lavoro non riescono a dare, ma anche in quanti vi intravedono la possibilità di risolvere problemi economici (ed in questo momento storico ce ne sono tantissimi), considerato che il gioco dà  buoni margini di successo grazie al fatto di avere il pronostico, un vantaggio di non poco conto , rispetto a tanti altri giochi in cui la vincita è basata principalmente al caso.

Parlarne ora, in un momento in cui si è costretti a stare inoperosi a casa, potrebbe servire per riempire meglio alcune ore della giornata e nello stesso tempo potrebbe tornare utile per quando la vita riprenderà il suo normale corso, e ci auguriamo tutti al più presto.

Tornando al motivo per il quale ho deciso di scrivere questa lettera, le ribadisco la mia convinzione nel nutrire forti dubbi sul buon esito dell'operazione per le ragioni che di seguito mi accingo ad esporle.

Non è che con la modifica del Totocalcio si incrementeranno notevolmente le sue entrate perché, nell'attuale crisi economica, i soldi rimasti a disposizione dei giocatori sono pochissimi e non aumenteranno di certo per effetto del cambio d’impostazione del gioco. Anzi, in un futuro molto prossimo, i soldi a disposizione dei giocatori saranno ancora molti di meno, a causa dell'aggravamento della crisi economica già in atto, a cui andranno incontro per effetto del Coronavirus; quindi, introdurre proprio ora una modifica su tale gioco le farà correre il rischio di andare incontro ad un grosso insuccesso, perché è destinata a fallire ancor prima di partire, per i motivi sopra esposti; altro che un aumento di entrate.

Chi al Totocalcio non ci ha mai giocato ritengo che non avvertirà nessuna attrazione per il fatto che avrà una nuova veste; se non ne era attratto prima non vedo come ne potrà essere attratto poi, men-tre per coloro che lo conoscono ed ancora ci stanno giocando, subentrerà un certo disappunto perché verrebbe loro meno un’impostazione di gioco collaudata in decenni di storia, alla quale si erano fortemente abituati ed affezionati. Quindi, prevedo che sarà molto improbabile che la nuova imposta-zione di gioco porterà un aumento di nuovi giocatori mentre, per contro, prevedo che sarà molto più probabile che se ne perderanno tantissimi fra quelli che attualmente il Totocalcio lo stanno
sostenendo.

Ad essere ottimista, inizialmente ci potrà essere un leggero incremento di nuovi giocatori per effetto della novità (si tenga però presente che i giovani prediligono le scommesse), mentre successivamente ci sarà un forte decremento per la perdita di tantissimi giocatori veterani di tale gioco.

Se attualmente l’incasso per ogni concorso è attestato tra le 250.000,00 e le 300.000,00 Euro, con la nuova impostazione di gioco, che ho sentito potrebbe chiamarsi “7+7”, o assumere altra denominazione o impostazione, scenderà al di sotto della metà, ben lontano dall’incremento di quel 75% come ho sentito ipotizzare; pertanto se l’obiettivo del cambiamento è quello di incrementare le entrate, il suo abbassamento ne decreterà l’insuccesso.

Per vedere incrementate le entrate del Totocalcio ritengo che si sarebbe dovuto lavorare fortemente facendo leva sul suo attuale zoccolo duro, rappresentato dai suoi nostalgici ed irriducibili giocatori, che se fossero stati incentivati con interessanti modifiche, loro stessi avrebbero aumentato il volume delle giocate, non solo, ma avrebbero fatto da volano per far tornare al gioco coloro che se ne erano allontanati.

Allora quali strade si potrebbe ancora prendere in considerazione per introdurre interessanti e vantaggiose modifiche senza sconvolgere l’attuale impostazione storica del gioco e nello stesso tempo vedere aumentate le entrate?

Qualunque azienda che si rispetti, prima di apportare sostanziali modifiche alle proprie linee produttive sui propri programmi di crescita, fa ricerche di mercato, dà mandati esplorativi ad esperti del  settore, poi li ascolta attentamente nelle loro risposte, mette al vaglio tutte le ipotesi di sviluppo che ha in cantiere; ipotesi che potrebbero portare vantaggiosi incrementi di utile ma potrebbero anche portare ad inaspettate perdite se le stesse venissero introdotte troppo frettolosamente, senza seguire le indicazioni di cui sopra. Quindi, qualunque azienda che si rispetti userebbe la massima prudenza possibile prima di procedere a cambiamenti per non commettere errori; non introdurrebbe mai modifiche dalla sera alla mattina.

Nell’esempio che ho riportato ipotizzo ciò che, per logica, farebbe una qualunque azienda privata. Purtroppo, me lo consenta di dire, qui siamo in presenza dello Stato che è tutt’altra cosa.

Domanda: “I componenti della commissione che hanno lavorato per studiare il cambiamento del Totocalcio hanno agito seguendo le linee guida sopra indicate?”

Io ritengo proprio di no, perché se avessero consultato solo alcuni degli attuali giocatori, se avessero dato un mandato esplorativo ad esperti del settore quali sono i ricevitori, le testate giornalistiche specializzate , le società che immettono sul mercato programmi volti ad agevolare lo sviluppo e la realizzazione di sistemi, ascoltando attentamente le loro proposte, ma in particolar modo se avessero ascoltato alcuni storici cultori di tale gioco, sicuramente si sarebbero sentiti dire che l’ossatura del Totocalcio andava  lasciata così com’è, al massimo si sarebbe potuto portare piccoli correttivi per allettare di più il gioco, ed avvicinare nuovi giocatori, al fine di aumentarne le entrate.

Considerato che nessuno tra coloro che hanno lavorato  per la stesura della Legge e dell’emendamento,  che vorrebbe modificare drasticamente il Totocalcio o eliminarlo del tutto, hanno fatto quei passaggi che ho sopra indicato, mi sono adoperato personalmente a raccogliere suggerimenti migliorativi, interpellando giocatori, addetti ai lavori e cultori di tale gioco, per vedere se sarebbe stato possibile salvare il Totocalcio rendendolo più appetibile, senza snaturarlo, garantendo comunque un aumento di entrate.

Ecco alcuni suggerimenti che sono riuscito a raccogliere.

Il  Sig. Francesco FARINARO, giovane sistemista campano, che da 3 anni ha abbandonato le scommesse ed è passato al Totocalcio, avendone scoperto tutto il suo fascino, le avrebbe suggerito che per incrementare le entrate del Totocalcio sarebbe bastato rendere più facile indovinare la Colonna Vincente, tornando al vecchio storico “13”, modifica che, secondo lui, avrebbe riportato al gioco tantissimi vecchi appassionati che con l’avvento al “14” se ne erano andati e nello stesso tempo avrebbe suscitato un certo interesse per i nuovi.

Il Sig. Giovanni PLANTONE, ideatore di un programma denominato TOTOCAMPIONATO, che puntualmente ogni settimana, da oltre 28 anni, mette a disposizione dei propri iscritti accurati servizi relativi al pronostico, al fine di fornire loro un aiuto tecnico mirante a facilitare la realizzazione di sistemi, le avrebbe suggerito di abbassare il costo a colonna portandolo a 20 o 30 centesimi ciascuna; inizialmente, dice, ci sarebbe stata una diminuzione di entrate ma dopo 5 o 6 settimane le stesse sarebbero moltiplicate.

Dello stesso avviso, ovvero di abbassare il costo a colonna, è il Sig. Enzo DISCA,,  un appassionato giocatore siciliano che segue tale gioco fin dagli albori, come pure lo è il Sig. Agostino PARISSI, titolare di una storica Tabaccheria-Agenzia di Ascoli Piceno, il quale inoltre le avrebbe suggerito  di eliminare sia il Totogol che il Big Match”, due giochi poco seguiti, mentre il Sig. Giuseppe TONNARELLI di Ancona, che da tantissimi anni gestisce un’Agenzia leader del Centro Italia, le avrebbe suggerito di inserire una quarta categoria di vincita, cioè l’ “11”, che in molti casi avrebbe dato al giocatore la possibilità di pareggiare il costo della giocata, soldi che poi sarebbero tornati nel circuito perché li avrebbe rigiocati.

Infine, il Sig. Carlo FAGIOLI, uno storico cultore del Totocalcio, da sempre in prima linea su tutte le vicende evolutive che ha avuto il gioco, fondatore del settimanale Totocorriere, collaboratore di importanti testate giornalistiche e di famosi programmi televisivi, primatista mondiale di “riduttori condizionati” e tanto altro ancora, le avrebbe suggerito che per rilanciare il Totocalcio e dargli un rinnovato interesse, al fine di aumentare le entrate, sarebbe bastato semplicemente sostituire l’attuale Jackpot con uno nuovo denominato Superjackpot, dove sarebbe confluita quella parte di montepremi destinata ai “14” non realizzati ma, a differenza di quanto accade attualmente, se lo aggiudicheranno coloro che oltre ad aver fatto il “14” andranno ad indovinare anche la Colonna Vincente dei risultati del primo tempo (1,X e 2) delle squadre presenti in schedina. In questa maniera si formerebbe un Superjackpot che in brevissimo tempo raggiungerebbe cifre da capogiro, le quali farebbero ingolosire sia i vecchi che i nuovi giocatori, attirandoli a giocare di più e di conseguenza generare quell’incremento di entrate che è l’obiettivo primario al quale i promotori della modifica mirano.

Come si nota, dai suindicati suggerimenti, c’è un parere quasi un’anime nel proporre l’abbassamento del costo della colonna e rendere la vincita più facile da conseguire. Da ciò si deduce che più il gioco è economico e la vincita abbastanza facile da raggiungere più il giocatore se ne avvicina, mentre più il gioco è costoso e la vincita difficile da raggiungere più il giocatore se ne allontana. In ultima analisi il giocatore vuol vedere che l’obiettivo della vincita sia raggiungibile, allora sicuramente ci investirà del denaro; il giocatore deve avvertire che il sogno di vincere ha buone possibilità di avverarsi ed allora farà sacrifici economici e non baderà a spese.

Gli organi competenti che hanno studiato il cambiamento del Totocalcio, al fine di aumentarne le entrate, avrebbero dovuto sapere, ma anche capire, che qualunque gioco a scommessa sportiva è destinato ad avere successo se il giocatore entra nella convinzione di intravedere la possibilità di fare vincite più o meno consistenti, tali da migliorargli in parte la vita. Ecco il motivo per il quale c’è stato il successo nelle scommesse.

Per vincite “consistenti” non devono intendersi quelle illusorie, quasi impossibili da ottenere, come fare il “6” al Superenalotto che lo considero il più ignobile “gioco trappola” che sia mai esistito. E’ un gioco dove tantissimi giocatori abboccano, illudendosi di fare la vincita ultramiliardaria per cambiare in meglio e per sempre la vita, invece non si rendono conto che stanno buttando via solo soldi che alla fine andranno tutti a chi, con soli 2,00 Euro, si porterà a casa oltre 200 milioni di Euro, equivalenti a quasi 400 miliardi di vecchie lire, com’è accaduto con un “6” che ultimamente è stato realizzato. Una sola persona vince e milioni di altre persone stanno a guardare e restano a bocca asciutta.

E’ assurdo, è socialmente ingiusto, è fortemente inaccettabile, è enormemente ingannevole, arriverei anche a dire che è umanamente peccaminoso, che lo Stato possa permettere questo abissale squilibrio, proponendo un gioco che avvantaggia tantissimo lo 0,0001% dei giocatori (forse mi sono tenuto alto) e crea delusione, sconforto, amarezza nel restante 99,9999% (forse mi sono tenuto basso), invece di proporre giochi che ripartiscono molto più equamente il montepremi.

Ma non voglio uscire dal seminato, cioè dal motivo principale per il quale scrivo questa lettera, addentrandomi su un tema spinosissimo come il Superenalotto che merita i dovuti approfondimenti in altre sedi; questo sì che è un gioco da cambiare totalmente, partendo subito col distribuire   più equamente il montepremi e poi successivamente abbassare a 30 centesimi il costo a colonna, considerato che lo si gioca per 3 volte a settimana.

Tornando al motivo principale per il quale scrivo questa lettera, riconosco che 17 anni fa, quando dal “13” si passò al “14”, con l’introduzione del Jackpot, venne fatta un’ottima modifica perché non andò a snaturare l’impostazione del gioco e nello stesso tempo vennero rispettati quei principi che ho sopra indicato.

Invece oggi, chi a tavolino, forse senza aver mai giocato una schedina in vita sua, una bella mattina, di punto in bianco, si alza dal letto e decide di cambiare un prodotto più che collaudato nel corso di decenni (il Sig. Massimo Della Pergola, che ne è l’inventore, si starà girando nella tomba), sta commettendo il più grosso errore della sua vita, per aver agito (non mi stancherò mai di ripeterlo) senza prima aver fatto un sondaggio, consultando gli attuali giocatori, gli addetti ai lavori quali sono i ricevitori, i giornali specializzati nei giochi a scommessa sportiva, le società distributrici di programmi tendenti ad aiutare i giocatori stessi ed i cultori di tale gioco, perché solo loro avrebbero avuto la capacità di dare qualificati suggerimenti per migliorare tale gioco, senza snaturarlo e nello stesso tempo garantire l’aumento delle entrate.

Questo grossissimo errore, che sembrerebbe  essere stato fatto da “dilettanti allo sbaraglio”, alla fine scontenterà tutti; in primis i giocatori e poi lo Stato che si troverà subito una notevole perdita sull’attuale entrata data dallo zoccolo duro, formato dagli irriducibili appassionati di tale gioco, i quali lo abbandoneranno, perché difficilmente riusciranno ad accettare la nuova tipologia di giocata che, nello stesso tempo, non darà la certezza ai promotori della modifica, di ottenere un incremento di entrate attraverso l’acquisizione di nuovi giocatori, per i motivi che ho sopra spiegato. Non solo, ma si andrà a cancellare una parte di quella storia, su di un gioco ideato per persone intelligenti, che ha fatto sognare tantissime generazioni di italiani e lo sta facendo ancora per coloro che al momento lo sostengono continuandoci a giocare.

Volendo arricchire ulteriormente i suggerimenti, al fine di rilanciare tale gioco, un’ottima idea sarebbe quella di indire una forte campagna pubblicitaria, sicuramente consentita in quanto il Totocalcio è un gioco che non crea Ludopatia, per attirare l’attenzione di quanti non l’hanno mai conosciuto, rivolgendola soprattutto ai giovani, spiegando loro le particolari sensazioni di piacere che lo stesso riesce a dare, avvolte in un fascino che non ha eguali in nessun altro gioco.

Per spiegare e far capire cos’è il “fascino”, il “piacere”, la “soddisfazione” che può dare il Totocalcio, rispetto a tanti altri giochi, le porterò un paragone, facendo un esempio, che poco calza e poco si accosta, riguardo all’argomento che sto trattando, ma serve solo per rendere bene l’idea.

Immaginiamo due persone che fanno il Presepe. Il primo lo realizza mettendo meccanismi, movimenti, paesaggi, casette, ponticelli e dell’altro, tutti oggetti già pronti e predisposti per essere posizionati, che il presepista avrà acquistato in un apposito negozio. Il suo merito nel realizzarlo consisterà solo nell’appoggiare il tutto sul piano che lo ospita, aggiungendoci, ovviamente, le figure della natività, qualche pastore, delle pecorelle, del muschio e poco più. Il secondo, invece, il Presepe lo realizza interamente con le proprie mani, senza acquistare niente, ma creando lui stesso i meccanismi, i movimenti, i paesaggi, le casette, i ponticelli e dell’altro ancora. Chi dei due avrà più “soddisfazione”, proverà più “piacere”, avvertirà il maggior “fascino” dopo averlo realizzato? La risposta non serve darla, la troviamo già dentro ad ognuno di noi.

Il vero giocatore del Totocalcio, quello che ne è profondamente innamorato, non è quello che fa una giocata integrale, mettendo Fisse, Doppie e Triple, oppure quello che prende una schedina al volo ed improvvisa la giocata al momento, ma il vero giocatore del Totocalcio è quello che “costruisce” la giocata, attraverso la realizzazione di un sistema, un po’ come fa il secondo presepista, portato nell’esempio, che realizza il Presepe costruendolo interamente con le proprie mani.

Un sistema non è altro che un limitato quantitativo di colonne, che dovrebbe avere al loro interno quella vincente, come spera e si augura il sistemista, il cui numero è legato prevalentemente alle potenzialità economiche del giocatore, o di più giocatori, nel caso in cui si uniscono per formare una piccola società, e vengono ricavate partendo da un integrale di 14 Triple, corrispondente ad una montagna di 4.782.960 combinazioni, che poi vengono buttate giù, ovvero selezionate, attraverso condizionamenti che sono il frutto delle “intuizioni”, della “fantasia” e della “capacità creativa” del sistemista stesso (ultimamente molto aiutato da programmi appositi).Ogni passaggio che il sistemista  compie  equivale ad un  piccolo colpetto di martello che lo scultore dà sopra lo scalpellino.

Per questo ritengo che un sistemista per il “lavoro”, l’ ”impegno” e la “creatività” che  ogni settimana mette per realizzare la giocata a sistema, potrebbe essere paragonato, impropriamente, ad uno scultore che realizza una scultura, ad un pittore che realizza un quadro, ad un presepista che realizza un Presepe.

Ecco perché il Totocalcio non merita essere né cambiato e né eliminato in quanto è un gioco per artisti, per persone “intelligenti” e non crea Ludopatia. Invece chi gioca alle Slot Machine, se la fortuna lo dovesse assistere, il suo solo merito sarà stato quello di aver messo delle monetine dentro alla fessura della macchinetta; questo lo considero un gioco per “stupidi” e genera. Ludopatia. Chi gioca al Gratta e Vinci, se la fortuna lo dovesse assistere, il suo solo merito sarà stato quello di aver grattato un cartoncino vincente; questo lo considero un altro gioco per “stupidi” e crea Ludopatia. Potrei continuare portando altri esempi, ma mi fermo qui. Invece chi gioca al Totocalcio, se la fortuna lo dovesse assistere il suo merito non sarà stato quello di averci investito qualche Euro, ma essere stato l’artefice di una vincita non legata al caso, ma esclusivamente frutto delle sue “intuizioni”, della sua “fantasia” e della sua “capacità creatività”. Questo è il “fascino” che nessun altro gioco può dare.

Il Totocalcio è l’unico gioco che se fatto attraverso lo sviluppo e la realizzazione di un sistema “affascina”, dà quella “soddisfazione” e quel “piacere” che nessun altro gioco vi può competere. Purtroppo c’è una squadra di inesperti, ma è più appropriato dire una squadra di “dilettanti allo sbaraglio”, che vuole di snaturarlo, distruggerlo, farlo morire. A Lei chiedo con forza di fermarli, non solo per il mio desiderio, che   equivale a quello di tanti altri giocatori che in questa lettera rappresento, di continuare a vederlo “bello” così com’è, ma anche nell’interesse dello Stato stesso, per i pericoli che potrebbe correre, come sopra ho spiegato, se dovessero passare le modifiche che sono state inserite nell’emendamento della Legge di Bilancio del 2019.

Un vecchio proverbio dice: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa lascia ma non sa cosa trova”. A buon intenditor poche parole.

Chi ha lanciato l’idea di cambiare il Totocalcio per migliorarne le entrate,  si sta comportando come chi per progettare la costruzione di un ponte  si rivolge ad un ragioniere (sicuramente quel ponte sarà destinato a crollare), oppure chi per dare l’amministrare ad un’azienda si rivolge   ad un ingegnere (sicuramente quell’azienda sarà destinata a fallire),  oppure, visto che siamo in tema calcistico, chi per dare la guida tecnica ad una squadra di calcio si rivolge ad una persona che in vita sua  non ha mai dato un calcio al pallone né ha mai visto una partita di calcio (sicuramente quella squadra sarà destinata a retrocedere).

Tutto quanto ho scritto è avvenuto sotto dettatura del cuore allo scopo di darle utili suggerimenti per convincerla a lasciare il Totocalcio nella sua storica impostazione, retrocedendo dalla volontà di sostituirlo con il “7+7” o altre tipologie di gioco. Se proprio ciò non fosse possibile, per ragioni tecniche, amministrative e burocratiche che non conosco, per salvare capra e cavoli, come si sol dire, suggerisco l’idea di farli coesistere entrambi. Il Totocalcio avrà il suo montepremi e l’altro gioco avrà il suo. Sono sicurissimo che la maggior soddisfazione, in termini di entrate, sarà data dal Totocalcio, solo però se verranno   attuati quei suggerimenti che sopra sono stati indicati dagli attuali giocatori, dagli addetti ai lavori e dai cultori di tale gioco.
In funzione di tutto ciò mi auguro che vorrà prendere in seria considerazione il contenuto di questa lettera, affinché i promotori della riforma sul Totocalcio potranno vedere aumentare le entrate e gli amanti di tale gioco potranno vederlo ancora nella sua storica impostazione; a tal proposito voglio essere ottimista e credere che Lei riuscirà a porre rimedio all’errore commesso da chi l’ha preceduta, dissuadendo tutti coloro che ancora sono conviti nel procedere su tale modifica.
Le leggi vengono fatte dagli uomini che per loro natura non sono esseri infallibili (la perfezione è insita solo in Dio), e come tali possono sbagliare. Nel momento in cui riconoscono di aver commesso degli errori, omettendo, come in questo caso, l’applicazione di alcuni passaggi chiave, come quelli di non aver consultato chi di dovere, passaggi che sarebbero stati oltremodo utili e necessari per partorire un’ottima legge di modifica al Totocalcio, possono sempre rimediare all’errore commesso, retrocedendo dall’emendamento fatto alla Legge di Bilancio del 2019, che secondo le osservazioni riportate in questa lettera non solo non garantirebbero l’aumento delle entrate, ma andrebbero anche a scontentare gran parte dei sostenitori di tale gioco. Se poi, come ho già detto sopra, per ragioni tecniche, amministrative e burocratiche è troppo complicato retrocedere dalla situazione in essere, la soluzione ottimale sarebbe quella di far coesistere entrambe le due tipologie di gioco, ognuna per la sua strada. A tale scopo le chiedo di indire una commissione di esperti, formata da persone preparate che hanno a cuore il Totocalcio, che ne conoscono i pregi (molti) ed i difetti (pochi), le quali sapranno come intervenire per migliorarlo senza snaturarlo e contemporaneamente incrementare le entrate. Se il Totocalcio ha resistito per oltre 70 anni dalla sua nascita così com’è impostato un motivo ci dovrà pur essere, altrimenti avrebbe subito chissà quante modifiche, fatto che non è mai avvenuto.

Mi dimostri di essere un uomo di buon senso e ricco di ragionevolezza, un uomo che mette il proprio operato al servizio dei cittadini, per non passare alla Storia, nel caso specifico, come colui che ha ucciso il Totocalcio, nel qual caso non le farà certamente onore. Invece sarà molto meglio passare alla Storia per essere stato colui che ha fatto un’ottima modifica tale da rilanciarne le entrate e nello stesso tempo aver mantenuto l’impostazione del gioco nella sua veste storica.
Mi auguro che a questa accorata lettera faccia seguito una sua positiva e costruttiva risposta, contenente anche la possibilità di poterci incontrare personalmente, sederci attorno ad un tavolo, volendo in compagnia di qualificati esperti del Totocalcio, per coronare con successo gli obiettivi che abbiamo: il suo nel vederne aumentare le entrate ed il mio, ma è anche quello di tantissimi altri giocatori, nel vederlo restare nella sua storica impostazione.

 Mi fermo qui, scusandomi se mi sono dilungato troppo, ripetendomi in alcuni passaggi su argomenti già espressi, ma l’ho fatto volutamente al solo scopo di farli giungere più rafforzati. Mi scuso anche per averle sottratto del tempo prezioso ai suoi numerosi impegni, ma anche in questo caso, se disagio c’è stato, va visto al fine di un bene comune.

Cordiali saluti, con stima, Nevio COPPARONI.
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Per adererire alla suddetta lettera è sufficiente inviare il  nome e cognome  ed il proprio indirizzo email a :

neviocopparoni@libero.it con la dicitura oggetto: "aderisco alla lettera di Nevio per salvare il Totocalcio"

Allo stesso modo si potranno inviare suggerimenti ed integrazioni.

Per prelevare il testo integrale della lettera clicca qui.

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